Chirurgia del cancro dell’esofago
La decisione di operare dipende dalla dimensione del tumore e da dove si trova. La chirurgia viene eseguita in anestesia generale e con ricoverato in ospedale per almeno 10-15 giorni dopo l’operazione.
L’intervento comporta la rimozione di parte o tutto l’esofago e si chiama esofagectomia. Essa può essere totale o parziale. Si considera la posizione del tumore e la fase del cancro per determinare quale porzione dell’esofago deve essere rimossa.
Il tumore deve essere rimosso completamente (R0 resezione) rimuovendo una porzione di tessuto sano che si trova sopra e sotto il cancro esofageo nonché i linfonodi vicini (dissezione linfonodale).
In alcuni casi, ci sarà anche da rimuovere una parte o tutto lo stomaco.
In questa procedura, viene resecata la parte superiore e interna dello stomaco, il resto è preparato (gastroplastica) per essere risalito e suturato alla porzione sana dell’esofago. Se non è possibile avvicinare questi due organi, la sostituzione dell’esofago resecato viene generalmente fatta con parte dell’intestino (colon).
Il dettami esofagectomia è minimamente invasiva, se il tempo addominale dell’intervento è fatta in tutto o parzialmente in laparoscopia (con apertura minima del ventre).
Differenti vie d’approccio del torace sono possibili.
- Tradizionalmente si effettua l’apertura del torace (toracotomia) per fornire la massima dissezione linfonodale possibile.
- La procedura può anche essere eseguita senza aprire il torace utilizzando la chirurgia endoscopica (Videolaparoscopia + toracoscopia oppure solo laparoscopia).
Se il tumore non può essere rimosso, è possibile installare uno stent (un tubo vuoto) nell’esofago per tenerlo aperto. In questo modo sarà più facile da ingoiare cibo.